Impara l’arte. Il processo creativo nell’educazione

 “Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per

                                                                                              guardarsi l’anima” (George Bernard Shaw)

 

Le attività grafico-figurative e plastiche sono connesse a processi percettivi, intellettivi e sociali propri delle varie fasi di sviluppo dell’individuo. In queste attività si rivelano alcune caratteristiche della capacità intellettiva e del carattere. In base a quanto detto, allora ci si domanda: “qual è il ruolo delle attività artistiche nell’educazione? Qual è il loro contributo nella formazione della personalità?” Sicuramente, nella produzione artistica c’è la convergenza delle emozioni, della percezione e del pensiero, che riconosce come inerente all’espressione il comunicare, l’uscire in qualche modo da se stessi, stabilendo un rapporto significativo con la realtà fisica e con gli altri, il considerare quindi l’arte come un fattore d’integrazione della personalità e dell’individuo con l’ambiente.

Il ruolo dell’arte nell’educazione

Poco importa se l’attività grafico-figurativa e plastica del bambino sia “arte” o meno. Per il bambino, l’arte non è la stessa cosa che per l’adulto. L’educazione artistica, non ha il compito e l’obiettivo di formare “artisti accademici” , bensì un ruolo più impegnativo, ed è quello di scoprire e sviluppare le capacità creative, presenti in ogni individuo fin dall’infanzia. Ciò indipendentemente dalle direzioni specifiche in cui esse potranno esplicarsi una volta adulto.

La produzione artistica può svolgere un compito di rilievo nello sviluppo della nostra società e merita per questo un posto non marginale nel sistema educativo.

Rapporto arte e bambino

Disegnare, dipingere o costruire costituiscono processi nei quali il bambino fonde elementi diversi del suo ambiente per ottenere un tutto nuovo e significativo. Nelle fasi di selezione, di interpretazione e di rielaborazione di questi elementi, il bambino ci dona ben più di un quadro o di un modellato; ci dona una parte di se stesso, ci rivela come pensa, come sente e come vede. Per il bambino questa è  un’attività dinamica e unificatrice.

Se osserviamo i bambini più piccoli, spesso troviamo in loro una libertà di azione che prescinde totalmente da tutte le conoscenze che l’umanità ha acquisito riguardo a quel determinato gesto. I bambini imparano a camminare senza una conoscenza intellettiva del controllo motorio implicito in quel movimento. Ciò che una persona sa, o non sa, può non avere alcun rapporto con l’azione creativa. Ci si sente dire a volte che ci sono delle fasi propedeutiche che precedono il processo creativo, e che la preparazione è il passo più importante. Tuttavia, si può notare come i bambini riescano a creare, qualunque sia il loro grado di conoscenza di cui dispongono. L’atto di creazione può fornire nuove indicazioni e nuove conoscenze per azioni ulteriori. Probabilmente la migliore preparazione per il processo creativo è l’atto creativo stesso.

L’educazione artistica, esercitata fin dai primi anni di vita, può determinare la formazione di un essere umano flessibile e creativo. Educare alla creatività significa investire sul futuro della società.

Nessun bambino deve essere considerato “incapace” di creare. In alcuni casi la creatività è nascosta sotto la superficie, ed è compito dell’adulto aiutarlo a liberarsi delle restrizioni indotte dal conformismo e dal proprio senso di insicurezza. A tutti i livelli di esecuzione creativa, essi hanno bisogno di essere incoraggiati a progredire oltre le loro capacità attuali e ad avvicinarsi quanto più possibile al conseguimento di uno spirito genuinamente creativo.

Le qualità dell’esperienza artistica

Per comprendere meglio il processo realizzativo e la sua relazione con l’ “educare” sono stati individuati dei fattori:

  • La sensibilità verso i problemi, gli atteggiamenti delle altre persone e le esperienze di vita. La capacità di usare gli occhi per vedere ma anche per osservare, le orecchie per udire ma anche per ascoltare, le mani per toccare ma anche per sentire.  Certamente questa è l’esperienza centrale nell’attività di manipolazione dei materiali artistici, nella quale la sensibilità verso una linea o forma può essere incoraggiata e sviluppata a tutti i livelli di età.
  • La scioltezza è la capacità di produrre un gran numero di idee in un breve lasso di tempo e di essere capaci di pensare velocemente e liberamente. Questa scioltezza può essere intesa sia verbale che non. Certo è che il soggetto creativo possiede la capacità di venire a capo di un problema con numerose soluzioni e idee.
  • La flessibilità nell’adattarsi a nuove soluzioni e di cambiare il proprio pensiero in maniera rapida. E’ esattamente l’opposto della rigidità, dello stato di chi è cocciutamente ostinato nel proprio atteggiamento. Il colore può versarsi o lo scalpello scivolare, chi li sta utilizzando deve adattarsi e trarre vantaggio dall’ imprevisto. L’ incidente gli potrà fornire un mutamento e un nuovo indirizzo di pensiero.
  • L’originalità probabilmente è l’attributo più noto del soggetto creativo. E’ la capacità di pensare a nuove risposte, che si colloca all’opposto di tutto ciò che è banale e scontato.
  • La ridefinizione (o riorganizzazione) è la capacità di riadattare le idee o di mutare l’uso o le funzioni degli oggetti, di vederli sotto una nuova luce. E’ apparentemente una qualità per cui si utilizza ciò che già si sa, ma per scopi nuovi e diversi. Il fatto di spostare o cambiare elementi costituisce un processo costante di riorganizzazione. La sperimentazione di materiali nuovi porta continuamente a nuove esperienze.
  • L’astrazione è la capacità di analizzare le varie parti di un problema o di vederne gli specifici rapporti.
  • La sintesi è la capacità di riassumere diversi elementi di un complesso in una nuova forma.
  • L’organizzazione è la capacità di gestire le varie parti in maniera efficiente.

Queste sono solo alcune delle qualità fondamentali di ogni esperienza artistica.

Nell’ educazione artistica, che non è da confondersi con le Belle Arti, si pone l’accento sull’effetto che i processi creativi hanno sugli individui.

L’arte come amica

In poche parole, dipingere, disegnare o costruire rappresentano processi costanti di assimilazione e creazione, mediante i quali si acquisisce attraverso i sensi, un vasto insieme di conoscenze. Queste vengono accumulate e unificate nell’Io psicologico, e utilizzate attraverso forme nuove degli elementi che appaiono adatte di volta in volta alle necessità estetiche dell’artista. E’ l’interazione tra i simboli, l’Io e l’ambiente che fornisce il materiale per i processi intellettivi astratti.

L’ uomo apprende mediante i sensi. La capacità di vedere, di sentire, di udire, di odorare e di gustare fornisce i mezzi da cui si origina una interazione tra lui  e l’ambiente. Perciò l’arte dovrebbe diventare l’amica a cui i bambini  si rivolgono con le loro gioie e i loro dolori, i loro timori e le loro frustrazioni, tutte le volte che le parole divengono inadeguate. Attraverso tali esperienze, l’espressione artistica diviene per il bambino “parte integrante di tutto il corso della vita”.