TE LO ILLUSTRO CON UN ALBO – Febbraio 2023

Un albo a settimana per ogni mese

Cosa meglio di un albo illustrato può spiegare ai bambini e alle bambine temi che, per la loro delicatezza, sono di difficile comprensione?

Associazione Officina Educativa dedicherà ogni mese a un tema diverso. Proporrà un albo illustrato a settimana che aiuti i bambini e le bambine, con i loro genitori, a riflettere sul tema scelto.

Un albo è uno strumento ideale, in cui immagini e testo costituiscono una doppia narrazione che si intreccia e si snoda accompagnando il bambino e la bambina in un viaggio che può percorrere in compagnia di un adulto, dei coetanei o da solo, alla scoperta di sé e delle numerose emozioni e situazioni che incontrerà nella lunga strada della crescita.

Febbraio: Liberi di amare

Settimana 1:  Mio amore (Beatrice Alemagna), Topipittori

   

Protagonista di questo bellissimo albo è una creatura bizzarra che nessuno capisce esattamente cosa sia, nemmeno lei stessa.

Probabilmente è un animale, ma quale animale?

Il piccolo essere passeggia tra alberi di stoffa e casette con muri di bottoni, attraversa strade con staccionate fatte di filo e incontra persone che lo identificano in tanti diversi animali: per qualcuno è un gatto, per altri una buffa scimmia, poi un topo e un leone. Persino un piccione di pizzo e un paio di pulci non capiscono cosa sia.

Lo strano animale risponde ad ognuno, quasi scusandosi per non essere ciò che vorrebbero che fosse.

Sconsolato, la curiosa creatura continua il suo cammino, chiedendosi: “Ma insomma, chi sono?”

Sarà un altro buffo animale a dargli la risposta, qualcuno che lo trova bello per quello che è e che semplicemente gli dirà: “Tu sei il mio amore”.

In Mio amore, il protagonista viene etichettato come qualcosa che in realtà non è, o comunque gli sono attribuite delle caratteristiche che non sente di avere. Non è facile incontrare una persona in grado di capire come siamo fatti e capaci di accogliere il nostro modo di essere, con tanto di pregi e difetti. Nel finale, il protagonista si imbatte in qualcuno a cui non importa sapere se la sua pelliccia sia quella di un topo o di un gatto, dal momento che gli piace così com’è.

Chi si innamora non sempre sa spiegare cosa abbia di così particolare la persona da cui è stato conquistato, ma una cosa è certa: quella persona, agli occhi dell’innamorato/a, ha qualcosa di unico e speciale.

Le illustrazioni sono incantevoli: tessuti, fili e bottoni fanno da sfondo ad un protagonista che è sempre diverso in ogni pagina, quasi a voler sottolineare quanto una persona possa apparire differente a seconda degli occhi di chi lo guarda.

 

Settimana 2:  Piccola storia di una famiglia. Qual è il segreto di papà? (Francesca Pardi, Desideria Guicciardini), Lo Stampatello

Giulia e Carlo sono due bambini di sei e nove anni. La coppia di fratelli sta vivendo un momento particolare: i loro genitori si sono da poco separati, il padre se n’è andato di casa e i ragazzini temono di non vederlo più. Presto questa paura si dissolverà, perché il papà ha un appartamento nuovo dove possono stare insieme e giocare con lui. Anche se non è più come quando vivevano tutti nella stessa casa, i due bambini si abituano al nuovo equilibrio familiare, a dividere il loro tempo e le loro vacanze tra la mamma e il papà e a vivere con il nuovo compagno della mamma, che a loro piace e che la rende felice.

A preoccupare i due ragazzini è il comportamento del papà: non solo resta sempre da solo, ma  sembra che nasconda loro qualcosa. Spesso riceve telefonate misteriose, cambia stanza per parlare, non vuole mai dire chi sia la persona che gli telefona.

Il non sapere porta Giulia e Carlo a darsi le spiegazioni più assurde: forse papà è un rapinatore di banche, o una spia internazionale?

Un bel giorno il segreto viene svelato: a nascondersi dietro al comportamento misterioso di papà è Luca, il suo nuovo fidanzato. Nessun intrigo internazionale, nessuna rapina in banca e niente malattie gravi: semplicemente il loro papà si è innamorato!

Qual è il segreto di papà è un albo che andrebbe letto ai bambini fin da piccoli. Affronta argomenti  come la separazione dei genitori, l’arrivo di nuove persone che modificano l’equilibrio familiare e il tema dell’omosessualità in una prospettiva positiva. Può sembrare che il libro banalizzi situazioni che comportano instabilità nei bambini, dal momento che i due piccoli protagonisti accettano con serenità le novità che gli si presentano davanti. Lo scopo principale della storia è raccontare una realtà che fa parte della società odierna per educare le nuove generazioni che al mondo esistono famiglie e relazioni di ogni tipo. Se alle bambine e ai bambini, fin da piccoli, viene spiegato che ci sono moltissime coppie diverse e che nella vita una persona può innamorarsi di qualcuno dello stesso o dell’altro sesso, cresceranno liberi dai tabù che ancora oggi affliggono la nostra collettività.

Se si vuole creare una società basata sul rispetto della diversità, formata da persone che ripugnano la violenza e la discriminazione, educare a certi temi coloro che saranno gli adulti del futuro è un passaggio fondamentale.

La parte dell’albo in cui i fratelli, non sapendo cosa stia accadendo al padre, iniziano a fantasticare sulle possibili motivazioni del comportamento strano del papà, sottolinea l’importanza di spiegare ai bambini cosa stia accadendo nella loro vita e in quella delle persone che li circondano. Il non sapere suscita sentimenti di angoscia che possono essere evitati trovando le parole giuste per raccontare, anche ai più piccoli, la verità.

 

Settimana 3:  L’aggiustacuori (Arturo Abad, Gabriel Pacheco), Logosedizioni

Mattia aggiusta i cuori. Riscalda i cuori gelidi in una stufa a legna e cuce cuori infranti con un filo d’argento, aggrovigliato in un enorme gomitolo che occupa gran parte del laboratorio in cui lavora. Intorno al ragazzo si vedono pochi oggetti e un tavolo, sul quale si accumulano numerose scatole etichettate con i nomi di ciò che contengono: sogni, oblio, nuvole e io. Dal laboratorio , di notte, escono suoni strani, perché Mattia ha un segreto. Quando calano le tenebre, il giovane passa ore ed ore a modellare cuori che custodirà in uno scrigno di legno chiuso a chiave. All’arrivo della primavera, ogni anno, Mattia apre la scatolina, prende un cuore e si incammina nel bosco, fino alla casa di Beatrice, la donna che ama, per donarle i cuori che fabbrica per lei. Beatrice, che un cuore non ce l’ha, tratta freddamente Mattia e ripone il dono sopra una mensola, dimenticandosene presto.

Il giovane ritorna così al laboratorio, sconsolato e con il petto un po’ più vuoto, perché per costruire i cuori per Beatrice, Mattia ogni volta toglie un pezzettino del suo e lo nasconde nella sua creazione.

Ma non si può vivere a lungo se si dona sempre un po’ del proprio cuore senza mai ricevere amore. Una notte d’autunno, mentre Mattia è intento a costruire l’ennesimo cuore per la sua innamorata, si accorge con stupore che nel petto non resta altro che un minuscolo frammento del suo. Il giovane, stremato, si accascia sulla sedia, il corpo immobile come una statua. Il sacrificio di Mattia non passerà inosservato agli occhi della gelida Beatrice, la quale troverà il modo di restituirgli la vita ricucendo tutti i pezzettini del cuore. La donna, però, decide di tenere per sé un piccolo frammento di quel cuore ricolmo d’amore, grazie al quale imparerà a sorridere e forse, un giorno, ad amare.

Nelle illustrazioni dominano il blu e il rosso, l’atmosfera è onirica e ogni cosa appare come sospesa. Le case, sagome di cartone che sembrano attaccate allo sfondo grazie a piccoli pezzetti di nastro adesivo, sono circondate da boschi. Nel cielo, una luna dall’espressione seria, osserva le vicende di Mattia e  Beatrice e tutt’intorno sbucano piccoli animali leggeri: bruchi, lumache, uccellini e ragni accompagnano i due giovani lungo le pagine del libro.

il filo d’argento, con cui Mattia cuce i cuori infranti, ricorre in tutte le immagini. Lo vediamo all’inizio sotto forma di matassa evanescente, nella pagina successiva aggrovigliato a formare un tappeto nevoso, tra gli alberi, in una notte invernale. Lo ritroviamo poi sciolto, sotto la scatolina che conteneva il dono per Beatrice, in una primavera dai tronchi fioriti. E ancora abbandonato  a terra, catturato da un ragno per costruire una tela nel momento in cui, il giovane innamorato, privato del cuore, muore. Di nuovo il filo ricompare sotto forma di nuvole, da cui scende sospesa una lumachina, quasi volesse avvisare Beatrice dell’accaduto. Infine il filo d’argento si innalza dal palmo della mano di Mattia per arrivare tra le dita di Beatrice la quale, finalmente sorridente, se lo porta al petto, riscaldato dall’amore del frammento del cuore di Mattia.

 

Settimana 4: L’innamorato (Rébecca Dautremer), Rizzoli

 

Dodici ragazzini discutono dell’amore, dodici pensieri diversi su cosa sia questo sentimento tanto difficile da capire. Salomè è una bambina che non riesce a spiegarsi perché il suo compagno Ernest le faccia continuamente dei dispetti: le tira i capelli, le toglie il cappuccio, le fa cadere gli occhiali. La mamma le spiega che sicuramente Ernest vorrebbe giocare con lei, ma non sa come dirglielo e che, senza dubbio, è innamorato di lei.

Salomè non sa cosa sia questo innamorato e allora tra i suoi amici inizia un vero e proprio dibattito sul significato dell’amore.

Ognuno esprime la propria opinione, dodici punti di vista diversi tra cui Salomè dovrà districarsi per trovare una risposta. Ciascun bambino si è fatto un’idea di cosa sia un innamorato, a seconda di ciò che ha sentito e dell’età: Zelie, uno dei più grandi, sostiene che l’innamorato serva per sposarsi e che, di conseguenza, è una cosa per uomini e per donne, Emilie che gli innamorati si bacino e che servano per fare i bambini. I più piccoli, invece, dicono che l’amore è quello tra principi e principesse delle fiabe, oppure che è un po’ come quando si è stregati.

“L’innamorato” è un albo che spiega l’amore attraverso gli occhi dei bambini, con definizioni anche buffe e un po’ strampalate, ma in fondo non poi così distanti dalla realtà. Nel finale, dopo aver ascoltato tutte le opinioni dei suoi amici, Salomè si ritrova nuovamente a dover fare i conti con il presunto innamorato, che le dà uno spintone, le rovescia lo zaino e le calpesta il cappotto. A quel punto Salomè dice a se stessa che “non ne sapevano un bel niente di innamorati quelli lì!”, lasciando spazio a libere interpretazioni sul significato dell’amore.

Le illustrazioni sono un’esplosione di tonalità rosse e, per la maggior parte, riempiono l’intera pagina. Ogni immagine raffigura l’opinione di uno dei bambini e tali pensieri sono rappresentati con disegni che travolgono Salomè e i suoi amici. La protagonista si immagina un cuore gigante che, in preda al batticuore e affaticato dall’amore, schiaccia i bambini buttandoli a terra, un enorme ombrello ripara Salomè e i compagni  dai colpi di fulmine e i ragazzini, piccoli come folletti, si arrampicano tra le coperte sotto cui una coppia di innamorati si bacia tenendosi per mano.